Torre Chiaruccia ed il Museo Marconiano

Torre Chiaruccia ed il Museo Marconiano

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La Torre Chiaruccia, eretta nel XVI secolo per avvistare le navi saracene nei pressi delle antiche rovine romane di Castrum Novum, ha una storia che va oltre il suo scopo originale. La sua importanza è stata ridefinita quando la zona è diventata il centro sperimentale radioelettrico di Guglielmo Marconi, sotto il controllo del CNR, nel XX secolo.

Tra il 1930 e il 1937, Marconi portò avanti le sue ricerche iniziando formalmente nel 1896 con il primo brevetto per un radiotrasmettitore a 500 kHz. Durante gli esperimenti di trasmissione radio tra Santa Marinella e varie località, comprese le onde corte a 500 MHz (UHF), comprese che queste onde erano particolarmente adatte poiché riflettevano sulla ionosfera. L’uso di queste microonde fu ulteriormente intuito quando sperimentò la trasmissione tra Torre Chiaruccia e Castel Gandolfo, aprendo la strada al concetto di Radar (RAdio Detecting And Ranging) nel 1930.

Oggi, l’eredità di Marconi continua attraverso il Centro radioelettrico sperimentale “Guglielmo Marconi” (CreSM) del CNR di Trieste, specializzato nella ricerca nel settore delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni senza fili (ICT e Wireless). Tuttavia, la Torre Chiaruccia ha subito un destino diverso, distrutta dai tedeschi il 1º febbraio 1944. I resti visibili sono attualmente sotto il controllo dell’aeronautica militare, che vi ha installato una stazione meteorologica. Si prevede una riqualificazione della torre in memoria dell’importante lavoro di Marconi.

Museo Marconiano

Il Museo di Torre Chiaruccia offre una straordinaria esperienza sia all’aperto che al coperto, con una vasta gamma di esposizioni e attività. All’esterno, le imponenti antenne dell’Aeronautica Militare e il traliccio di INWIT, che supporta il servizio radiomobile per TIM, offrono uno sguardo nel paesaggio tecnologico contemporaneo. All’interno, i visitatori possono esplorare una ricca collezione di apparati e materiale documentario, con la prospettiva di ammirare una replica in scala 1:20 della Nave Elettra, soggetto a un futuro accordo con Telespazio.

Tra le antenne presenti, spiccano due radar forniti dall’Aeronautica Militare, entrambi prodotti da Leonardo. Il radar tridimensionale RAT-31 SL, alto oltre 12 metri, e il radar di precisione P.A.R. 2080, dotato di due antenne paraboliche in banda X, testimoniano la sofisticata tecnologia utilizzata. Un’antenna carrellata è utilizzata per le connessioni bidirezionali con satelliti geostazionari.

Il traliccio di INWIT, alto circa 30 metri, supporta le antenne della stazione radio-base per il servizio 3G e 4G radiomobile di TIM, posizionato nel luogo in cui una volta sorgeva la torre di Marconi per i suoi esperimenti, incluso quello sulle microonde, le stesse utilizzate oggi per il radiomobile.

Le due antenne che garantiscono il Servizio Radio Marittimo di TIM operano su bande di frequenza di 1.605 kHz e 3.800 kHz, fornendo assistenza alle imbarcazioni senza l’ausilio di satelliti artificiali.

Il percorso all’interno del museo inizia con una sala dedicata alla telefonia e alla radiotelefonia, dove sono esposti strumenti per la posa di cavi in rame e campioni di cavi a coppie per la telefonia analogica. Tra le esposizioni, spicca un frammento di cavo sottomarino telegrafico e telefonico utilizzato negli anni ’60 dalla Italcable, gentilmente donato da Claudio Pagotto, un radioamatore.

La sala include anche una varietà di antenne utilizzate nel servizio radiomobile, tra cui antenne a tilt elettronico e meccanico, e due antenne a schiera longitudinale di dipoli per l’estensione del servizio nelle gallerie sotterranee.

Inoltre, due pannelli illustrano la storia e le attività della società INWIT, con esposizioni di una RRU (Remote Radio Unit) standard LTE con connessione in fibra ottica e un’antenna a parabola utilizzata per un ponte radio a onde millimetriche.

per maggiori informazioni il sito ufficiale https://centromarconi.it/museo-storico-di-torre-chiaruccia/