PESCHIERA DELLA VILLA DELLE GUARDIOLE

PESCHIERA DELLA VILLA DELLE GUARDIOLE

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La “Villa delle Guardiole”, situata nel comune di Santa Marinella, anticamente nota come Castrum Novum, ha una storia archeologica affascinante e unica. Nel primo scavo del 1970, coordinato dal Prof. P.A. Gianfrotta, sono state rinvenute 122 monete d’oro di epoca imperiale e tracce dell’antica via Aurelia. Dal 2010, sotto la direzione del Dott. Flavio Enei, responsabile del “Museo del Mare e della Navigazione Antica” di Santa Marinella, è in corso un nuovo scavo condotto dalle Università francesi di Amiens (Prof.ssa Sara Nardi Combescure) e Lille 3 (Prof. Grégoire Poccardi) insieme al GATC (Gruppo Archeologico del Territorio Cerite).

L’edificio, con le sue pertinenze, occupa un’area di quasi mezzo ettaro e sembra essere stato associato a due peschiere, forse sommerse dal mare nelle vicinanze. La prima peschiera ha una forma rettangolare (circa 43 x 25 m) con un lato corto absidato, mentre la seconda, composta da più ambienti (circa 65 x 60 m), è costruita su un rudere precedente, potenzialmente di epoca etrusca. Quest’ultima peschiera presenta un ambiente principale rettangolare diviso in cinque vasche, con un molo adiacente per l’ormeggio di piccole imbarcazioni.

Il complesso è suddiviso in due zone denominate “Edificio Quadrato” e “Balneum”. Il primo sembra aver avuto una funzione prevalentemente domestica, mentre il secondo è dotato di un impianto termale con almeno praefurnium, caldarium e frigidarium. L’analisi delle mura, prima realizzate in opus incertum e successivamente in opus mixtum, suggerisce che la villa abbia attraversato due fasi costruttive e un periodo di utilizzo esteso dal I sec. a.C. fino al III sec. d.C., con un riutilizzo nel IV sec. d.C.

Si ipotizza che inizialmente la “Villa delle Guardiole” fosse una villa rustica, con peschiere per l’allevamento del pesce. Successivamente, con lo sviluppo viario e l’obbligo di offrire ospitalità alle strade vicine secondo le leggi romane, potrebbe essere stata ampliata per diventare una mansio, mutatio o taberna lungo il tratto dell’antica via Aurelia che attraversava il territorio della colonia romana di Castrum Novum. Questa evoluzione riflette la complessità e la versatilità dell’utilizzo delle ville romane nel corso del tempo.

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